Un’altra prospettiva

Potremmo provare ad osservare tutto ciò che sta accadendo attorno a noi da un’altra prospettiva.

Questo metodo vale per tutto: per trovare la soluzione a un problema dobbiamo arrivare ad azzerare il giudizio della situazione che cataloghiamo come “problema” e innescare un’osservazione razionale e intuitiva di ciò che stiamo vivendo, con una modalità che vada fuori dagli schemi consueti.
Si tratta appunto di metterci in un’altra prospettiva, cessando di interpretare in modo scontato e iniziando a osservare senza alcun giudizio e aspettativa.
Dobbiamo usare il pensiero per analizzare la situazione senza ricorrere a giudizi sommari invasi da un emotivo nutrito di ansia e paura.

Siamo quasi a 3 mesi dall’inizio di questa emergenza e ci troviamo a fronteggiare come società nel suo insieme una miriade di problemi, molti dei quali traggono il loro fondamento da profondi squilibri sociali ed economici che esistevano ben prima dell’inizio di questa pandemia che non possono certo essere risolti in poco tempo.
Questo può essere un buon periodo per tentare di cambiare il nostro futuro.
Dobbiamo armarci di lungimiranza e buon senso, e mantenerci capaci di attuare scelte consapevoli che non danneggino nessuno e che migliorino la vita in tutti i suoi aspetti.

L’emergenza ha creato una specie di “tabula rasa” sulla quale possiamo ricostruirci in modo nuovo, con la possibilità – forse – di essere un po’ meno schiavi dalle consuetudini e dai bisogni che ci affliggevano prima che tutto questo iniziasse. Un vortice in cui trascorrevamo tutte le nostre giornate per giungere a sera stanchi e non sempre appagati.
Potremmo essere ad una svolta nella nostra vita?
Oggi, grazie a questo stop, possiamo guardare a noi stessi, ascoltarci con più sincerità e fare delle scelte in nome del principio di un libero arbitrio che avevamo dimenticato, per adattarci a uno stile di vita innaturale e irrispettoso delle nostre reali esigenze e desideri. Attualmente, parlare di libero arbitrio, in un contesto in cui molte libertà costituzionali sono negate, può sembrare anacronistico. Eppure, le libertà negate dall’esterno possono essere riconquistate. È possibile farlo perfino nelle dittature, figuriamoci nelle democrazie momentaneamente e pericolosamente sospese. Quando invece la libertà ce la neghiamo da soli, vittime di un turbine nel quale siamo completamente identificati, allora, la cosa è veramente grave.
Se non troviamo il coraggio e la motivazione per scegliere il tipo di vita che vogliamo davvero vivere, se non usiamo il nostro libero arbitrio, rinunciamo alla nostra umanità e ci trasformiamo in automi, robot programmabili o semplici sorgenti di energia vitale, utilizzabile da chi sa come farlo.

Godere del libero arbitrio non significa necessariamente farne buon uso. Si può agire liberamente in modo etico o in modo non etico e gli effetti che ne derivano sono opposti.
Nei secoli, per motivazioni politiche, economiche e di convenienza, sono state fatte scelte da parte di pochi uomini che si sono presi il potere di farlo, le quali scelte hanno condizionato l’evoluzione dell’intera umanità.
E queste scelte continuano a rinnovarsi senza soluzione di continuità, generazione dopo generazione, producendo un effetto “stile domino” che definisce le caratteristiche della società attuale, che nella sostanza è identica a quella di secoli fa. La forma esterna è cambiata grazie alla tecnologia, ma le dinamiche che vi imperano… no.
Infatti, sono pochi quelli che godono di privilegi (e che continuano a garantirseli) mentre i più subiscono gli effetti di questo evidente squilibrio, senza alcun potere di libero arbitrio, consentendo con l’assenza di scelte consapevoli il rinnovarsi di questa società.

Chi guida tutto questo (i pochi) è consapevole di ciò che sta facendo, e nonostante gli evidenti effetti negativi sul pianeta, che possiamo sintetizzare in un’immensa onda di sofferenza per tutto ciò che lo abita, non c’è nessuna volontà di correggere “il tiro”, ma solo una cocciuta persistenza nel ripetere le stesse dinamiche che possiamo sintetizzare nella massima: “mors tua vita mea”.
Questo accade da secoli. E i più deboli (la maggioranza) ne hanno sempre fatto le spese.
Ma ciò avviene perché i più deboli non sono ancora consapevoli del loro reale potere; infatti, anche i più anonimi e semplici esseri umani possono fare scelte grazie al loro libero arbitrio, un incredibile potere di cui bisogna diventare consapevoli.
Per questo chiunque – nessuno escluso – ha la possibilità di cambiare le cose e anche la responsabilità di farlo.
Non è più tempo di lamentazioni, né di agognare il raggiungimento di vette dorate, dei paradisi abitati dai “potenti”, che a dire il vero sono a loro volta racchiusi in gabbie; dorate, ma pur sempre gabbie, vittime dei loro privilegi, vittime dell’utilizzo egoistico del loro potere.

Ciascuno di noi deve diventare consapevole del potere che ha dentro, potere a cui rinuncia ogni giorno inconsapevolmente. Non dobbiamo più delegare, dobbiamo fare, assumerci la responsabilità (e il piacere) delle nostre scelte, senza lasciare che tutto vada come va (in malora).
Per poter capire il concetto di libero arbitrio è necessario comprendere cosa sia l’essere umano, da dove provenga e il significato della Vita su questo pianeta. Pochi sono i libri o i siti dove potete trovare questi concetti esposti in modo attuale, razionale e logico, e dove venga anche insegnata l’arte del ragionevole dubbio, arte che dovremmo coltivare tutti. L’arte che ci impedisce di “berci” tutto quello che viene raccontato, da qualsiasi fonte provenga: informazione e controinformazione.
E’ assolutamente necessario recuperare la visione di una Saggezza antica che una volta era depositata solo nelle menti di pochi persone, Maestri e Saggi e che veniva trasmessa ad allievi in un serio ed impegnativo percorso di Ricerca Interiore. Oggi questa conoscenza è affiorata e resa fruibile a tutti perché siamo entrati in un nuovo periodo storico, ed è necessario che ciò avvenga. Se avrete la bontà di leggere alcuni dei nostri testi avrete modo di approfondire quello che qui è solo un accenno.

Nel momento in cui conosciamo chi siamo, dove siamo e il senso della nostra vita, allora abbiamo i dati per poter cambiare le cose, per poter applicare saggiamente il nostro libero arbitrio e per poter aiutare gli altri a liberarsi a loro volta dalla schiavitù di convinzioni, credenze e condizionamenti che li rendono ciechi.
Conoscere il DNA umano, non solo dal punto di vista biologico, ma psichico e spirituale, cambia il nostro modo di vedere la quotidianità e rende molto più facile fare delle scelte, anche se difficili.
Senza questa conoscenza siamo manipolabili, programmabili e condizionati ad agire in modo assolutamente prevedibile e meccanico.

Gli esseri umani sono nati per essere liberi, per esprimere i propri talenti e per formare una società evoluta passando dalla sfera egoistica a quella altruistica. Dobbiamo passare da una serie di “IO” condizionati che si proteggono, che hanno paura, che ergono barriere e che difendono confini inesistenti, a una società basata sul “NOI”, con una visione unitaria, di protezione reciproca e di crescita condivisa.
Questo è lo spirito della Nuova Era e tutti i segnali che arrivano, compresa questa difficile esperienza che stiamo vivendo, sono sintomi della profonda disarmonia, egoismo ed egocentrismo che continua ad imperare su questo pianeta.
La cosa importante per cambiare le cose è aiutare le tante persone che sono ancora inconsapevoli e assorbite dalla loro quotidianità, affinché accrescano la consapevolezza di sé stesse. Coloro che sentono questo bisogno, naturalmente, che comprendono la necessità di un cambiamento, lasciando l’idea di far proseliti a coloro che vivono nell’illusione delle loro certezze.

Questi sono 10 passi per entrare nella giornata in modo consapevole, che chiunque può provare ad applicare e trasmetterlo ad altri, se li ritiene validi.

  1. Appena svegli nel letto ricordate dove siete: non nella vostra camera da letto… ma sulla Terra. Immaginate o visualizzate il pianeta, i continenti emersi e gli oceani e percepite la miriade di persone che camminano e vivono sul pianeta, gli animali, le piante, ecc…
  2. Scendendo dal letto iniziate a muovere il corpo riconoscendolo come una macchina, come se fosse una tuta e voi, la vostra volontà, al comando di questa macchina: percepite le articolazioni come snodi, le mani come strumenti per afferrare, gli occhi come visori ecc. Percepite peso, forma, densità, calore del corpo. Riconoscete di non essere il corpo ma… di INDOSSARLO.
  3. Quando fate colazione deglutite il cibo consapevoli che è “benzina” per la vostra macchina e distinguete tra la reazione emotiva, il piacere del caffè o della brioche e il semplice apporto di sostanze nutritive. Depauperate “il fare colazione” (e se volete qualsiasi altro pasto) dalla parte meccanica ed emotiva e siate consapevoli delle oggettive componenti chimiche: carboidrati, grassi, proteine, acqua, sali minerali e vitamine (se state cercando di seguire una sana alimentazione ciò vi faciliterà di molto il compito). Oltre a ciò, siate grati dei sapori, della possibilità di cibarvi, del piacere che questo genera. Siate coscienti che il cibo è nutrimento. Qualcosa di cui esser grati.
  4. Quando parlate non pensate solo a quello che volete dire, ma percepite il suono della vostra voce e quello che genera. Vi accorgerete meglio di cosa state dicendo. Parlate con cuore e mente in unità.
  5. Ovunque vi troviate cogliete lo spazio attorno a voi e la distanza dalle cose e dalle persone (non riferito all’assurda esperienza di “distanziamento sociale). Cercate di percepire lo spazio attraverso l’ascolto dei suoni vicini e lontani, sia al chiuso che all’aperto (se potete chiudere gli occhi è più facile).
  6. Osservate le forme geometriche e i colori delle cose, prima di dare loro un nome o una funzione: osservate la forma rotonda, quadrata, rettangolare, la tridimensionalità e i colori, ricordando che i colori sono diverse radiazioni elettromagnetiche del visibile, che vengono poi processate dal nostro cervello.
  7. Percepite la gravità: osservate come ogni oggetto è saldamente ancorato al suolo. Sentitevi ancorati al suolo. Sul nostro pianeta la gravità è ovunque. Se così non fosse vedremmo tutto galleggiare o volare. Noi per primi.
  8. Percepite ogni forma di contatto: i piedi a contatto col suolo, la pelle a contatto con i vestiti, le mani che toccano oggetti, il vento o l’acqua sulla pelle, ecc.
  9. Ritiratevi dietro agli occhi come se gli occhi fossero una finestra sul mondo e noi fossimo un punto che osserva affacciati alla “finestra”.
  10. Osservate gli ambienti e le persone percependo non solo l’aspetto fisico e geometrico, ma sentendo la “qualità” delle persone e dei luoghi, utilizzando la vostra sensibilità e intuizione (fidatevi delle vostre sensazioni, soprattutto delle prime sensazioni)

Questi 10 punti sono di fondamentale importanza per vivere la giornata in modo completamente diverso.

Grazie a questa differenza sarete più stabili, più forti emotivamente e mentalmente, con più energia nell’affrontare il futuro e nell’aiutare gli altri a farlo. Se fossero in molti a raggiungere questo stato di consapevolezza, questa società cambierebbe radicalmente perché esseri umani stabili e autorevoli nell’amore, nell’armonia e nel rispetto reciproco genererebbero una società diversa dove sarebbe più facile ricordarci ogni giorno che siamo “coscienze” all’interno di un corpo materiale.

Questa realizzazione è l’unica che può portare a una società più evoluta, tutto il resto è impermanente ed illusorio.

1 commento su “Un’altra prospettiva”

  1. Parole sacrosante.
    Verità inconfutabili pronunciate evidentemente da qualcuno che sa.
    Tuttavia dubito che, nonostante i preziosissimi consigli da mettere in pratica comunque, la maggior parte delle persone, io per primo, ce la possano fare da sole.
    Ci vuole il contatto con un MAESTRO.
    Riaprire please !

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