I PROBLEMI CHE CI ASSILLANO

Ma come si fa a liberarsi da tutti i problemi che ci assillano? Soprattutto da quelli inventati dai giornali e dai media?

L’INFLUENZA DEI MEDIA

l'influenza dei media

Io guardo ogni giorno la prima pagina di tutti i giornali italiani. Sono incredibili. L’unico giornale che, oltre alle notizie riguardanti la politica e alcuni fatti di cronaca, mette in evidenza anche notizie positive o articoli di riflessione che ci ricordino che siamo esseri umani e non macchine, è “L’Osservatore Romano”.

Essendo il quotidiano della Santa Sede ovviamente ha una direzione specifica per quanto riguarda il mondo cattolico, ma comunque tratta anche di argomenti di cultura e altro. È forse l’unico giornale in cui, quasi ogni giorno, in prima pagina si legge la parola “Pace”.

Quanto detto per i quotidiani vale naturalmente anche per le emittenti televisive. Così, senza rendercene conto, continuiamo ad essere drogati da notizie che mirano principalmente a mostrarci un mondo grigio, malsano e pericoloso. Questo mondo al negativo esiste, ma esiste anche altro.

I giornali scrivono quello che le persone vogliono leggere? Oppure le persone leggono solo quello che i giornali scrivono? Più che un condizionamento è diventata una droga, perché dopo aver letto una notizia inquietante si è portati, su altre testate o il giorno dopo, a cercare nuovamente per vedere lo sviluppo della situazione.
Nel novanta per cento dei casi, non troviamo nessuna evoluzione al positivo (nemmeno se ne esistono i presupposti). E così, una notizia riportata via l’altra, la mente e il cuore si riempiono di problemi e preoccupazioni, perfino di quelli che non riguardano nemmeno il lettore. È un vero stillicidio.

PROBLEMI REALI INGIGANTITI

problemi reali ingigantiti

A questo squallido ambiente mentale, deprimente e distopico, si aggiungono le difficoltà reali della vita di tutti i giorni. Poche persone, però, si rendono conto del fatto che i problemi veri e seri sono più rari di quanto sembra. È proprio la condizione emotiva e mentale nella quale siamo immersi che centuplica la rilevanza di tutto ciò che viviamo.
Nei cosiddetti paesi “avanzati” siamo diventati come bambini capricciosi, che strepitano e piangono per un nonnulla. Ci sono persone che soffrono davvero e che realmente hanno problemi gravi e non sempre risolvibili. Esistono in molte parti del mondo e anche qui, nel nostro paese. Ma tutti gli altri?

Come facciamo a liberarci da questa afa insopportabile? È possibile riuscirci? Dobbiamo lasciare tutto e andare a vivere in una foresta? C’è chi lo ha fatto. Lo hanno fatto anche persone benestanti che vivevano senza troppi problemi materiali. Lo hanno fatto per fuggire alla follia imperante. Però, non è una grande soluzione.

Purtroppo, la soluzione al problema non è per tutti, come non è per tutti l’idea di lasciare le città e trasferirsi in mezzo alla natura vivendo come i primi coloni europei. La soluzione al problema esiste ma richiede una predisposizione ad alzare il viso dal suolo sul quale camminiamo. Lo hanno fatto per secoli i filosofi, i mistici, e tutti coloro che coltivavano al loro interno l’esigenza di cercare il senso della vita, oltre a ciò che ogni giorno potevano toccare e mangiare.

CERCARE LA PACE

cercare la pace

Una delle caratteristiche più evidenti di questo periodo storico è il crollo verticale del bisogno di sperimentare un’armonia e una bellezza che esulino dal possedere cose materiali e dal preoccuparsi di cose materiali.
Non esiste più la capacità di sedersi in silenzio leggendo un libro, respirando e ascoltando i suoni che ci circondano.
Perfino quella che oggi è chiamata eufemisticamente “scienza” ha perso le sue prerogative originarie, le stesse che spingevano i veri ricercatori a entusiasmarsi per la scoperta dei segreti della vita.
Anche l’avanzamento scientifico si è trasformato quasi esclusivamente in una corsa verso l’utilitarismo materialistico, perdendo poesia e bellezza.

La sola risposta efficace allo squallore di questa società è recuperare – o acquisire – la capacità di guardare oltre a quello che ci circonda. Dedicarsi a letture edificanti, anziché saltare come scimmiette impazzite tra una notizia in rete e l’altra (senza mai approfondire nulla). Dedicare più tempo a coltivare rapporti veri, di amicizia o di qualsiasi altro genere, anziché chattare per ore senza mai abbracciare una persona, o identificarsi in mille attività dimenticando chi abbiamo accanto, o potremmo avere accanto, se ci comportassimo con maggiore umanità. Alzare gli occhi al cielo in una notte stellata e porci domande sul significato della vita, sui valori che contano, sul senso della nostra stessa esistenza.

La risposta allo squallore della società moderna è “cercare”. Cercare il senso, porsi domanda su cose esiste oltre ciò che vediamo, rifiutare il continuo e imperante condizionamento alla paura e al materialismo a oltranza. Diventare più “filosofi”. Pensare in modo più astratto e ampio, dedicandoci anche a quelle antiche scienze interiori, come la meditazione e il vero yoga, che ci permettono di trovare oasi di pace e innalzarci dal grigiore quotidiano. E chi ha una fede, chi crede in qualcosa, in una religione, se ci crede veramente lo segua e lo pratichi davvero, con mente e cuore aperti.

Questo non è, come suggerirebbe la visione propria a questa epoca, distaccarsi dalla realtà. Al contrario, è prendere le distanze da una falsa realtà che ci è stata costruita attorno e che finiamo per credere vera. È ricercare e trovare la vera umanità, che non è fatta solo di paure, preoccupazioni, bisogno disperato di apparire e di possedere e ricerca continua di illusorie sicurezze.

ELEVARE IL PENSIERO

non guardare sempre in basso

Diventare un po’ filosofi per liberarci dai problemi che ci assillano, porsi domande che esulino da quello che i media ci trasmettono, domande che non riguardino solo pettegolezzi sulla politica, sull’economia, sulla tecnologia, sulle varie sciagure e tragedie (vere o presunte) di questo mondo.
Domande che non confondono ancor più, ma che ci spingano ad alzare gli occhi verso la volta celeste. Questo non significa credere in qualcosa di spirituale. Anche, ma non solo.
Significa principalmente ribellarsi ad una società che ci spegne giorno dopo giorno, riempiendo la mente e il cuore di paure, di concetti vuoti, privandoci di quell’umanità sensibile e intelligente che è la sola cosa che può salvare il singolo, come la società nel suo complesso.

Aprire la mente verso lo spirituale ha effetti positivi sul benessere mentale, emotivo e persino fisico di una persona. Non significa dover credere ciecamente in qualcosa, ma dilatare la propria mente e di riflesso il proprio cuore verso una visione meno materialistica e qualunquista della vita.

Le persone che già seguono un percorso consapevole di Risveglio Interiore dovrebbero rifarsi al percorso di vita di tanti esseri che nei secoli hanno dedicato se stessi alla Ricerca di un significato più profondo dell’esistenza, cercando in tutti i modi di non lasciarsi trascinare nelle sabbie mobili di una cultura cinica, materialistica e priva di poesia.

Non è necessario lasciare tutto e ritirarsi in un bosco incantato. È sufficiente – anche se difficile – mantenere la propria mente prevalentemente sintonizzata sui principi più elevati che l’umanità ha saputo esprimere.
È difficile, è vero, perché attorno tutto è grigio pieno di giudizi e pessimismo. Ma… tutte le maggiori realizzazioni, in ogni aspetto della vita umana e in ogni epoca, hanno richiesto determinazione e costanza.

Guardare in sé stessi e alzare lo sguardo verso le stelle non è da ingenui, ma da persone sensibili e determinate a non lasciarsi contaminare da un’epoca tanto difficile e a tratti oscura.
Ricordando sempre che ogni cambiamento ottenuto in noi stessi si riflette necessariamente anche all’esterno. E ne hanno tutti un gran bisogno.

Lascia un commento su quanto articolo. Condividi la tua esperienza sulle difficoltà di mantenersi liberi dai pesi e dalle tensioni che provengono dalla società moderna.

Inner Innovation Project è un progetto di Antonella Spotti e Andrea Di Terlizzi, creato per diffondere un sistema pratico-teorico per lo sviluppo mentale e spirituale dell’essere umano (Metodo Sphera). È fondamentale, in questa epoca complessa, trovare in noi stessi una condizione di forza ed equilibrio interiori. Per questa ragione i contributi settimanalmente proposti sul magazine del sito, sul nostro canale di Youtube e sul canale di Telegram, sono disponibili gratuitamente.
I corsi settimanali di Yoga e Meditazione e i seminari mensili del Metodo Sphera sono mantenuti ad un prezzo accessibile per consentire a chiunque di accedere ad un’esperienza seria e profonda. Contribuisci alla costruzione di un mondo migliore sostenendo questo progetto. Puoi aiutarci partecipando ai nostri corsi, ma anche diffondendo i contenuti che produciamo e parlando agli amici dei nostri libri e dei nostri video.
Se desideri iniziare un percorso di approfondimento puoi scriverci all’indirizzo [email protected]. Se invece vuoi provare una lezione gratuita o iscriverti ad un corso puoi farlo utilizzando i link in fondo a questa pagina.

 

GUARDA IL NOSTRO VIDEO DI YOUTUBE

2 commenti su “I PROBLEMI CHE CI ASSILLANO”

  1. Riguardo ai media, che ci assillano, riporto due abitudini personali. Quando mi occorrono dei fogli di giornale per varie necessità come ricoprire la parte alta di un mobile, coprire parte di un pavimento, rivestire una scatola da tenere in cantina ecc.. (lo so che non è quella la funzione primaria dei quotidiani, ma hanno pur sempre una scadenza breve), prima di farlo leggo i titoli in evidenza di ogni pagina. Questo perchè, con curiosità di chi mi osserva, voglio che le pagine che utilizzo ai vari scopi non abbiano in evidenza elementi violenti. Beh posso dire che sfoglio diversi giornali prima di trovare quelle mi occorrono (quasi sempre di sport). L’altra consuetudine è di togliere il volume alle pubblicità e ai telegiornali in tv. Basterebbe spegnerla certo, ma per chi non è ancora pronto è un ottima cosa. Provate ad osservare distrattamente un tg senza il sonoro. Vi renderete conto di.. non esservi persi niente. Provare per credere. In formazione a parte ho colto che ho necessità di essere consistente nell’opera di ricerca. Capire e fare sono animali differenti.

  2. Alzare gli occhi al cielo.
    I giorni scorsi ero a Roma. Appena arrivata alla stazione Termini c’erano dei volontari che distribuivano cibo e acqua. I senza fissa dimora si insultavano tra di loro. A terra bottiglie di vetro. Poco più in là un cassonetto maleodorante.
    Due turiste nirdiche si guardavano attorno sconvolte. Giustamente sconvvolte. Allora le ho invitate a girare lo sguardo verso i prini marittimi meravigliosi, ai palazzi che riflettevano la luce del tramonto.
    Roma è questo ma è anche tanta bellezza, immensa bellezza. Guardate in altto e ve ne innamorerete. Mi hanno sorriso e sono salite in taxi.
    Sull’autobus che mi portava a casa della mia amica in periferia ho fatto lo stesso. Ho tenuto lo sguardo alto, ho visto il verde dei parchi, i monumenti, pezzi di viadotto ancora in piedi…
    La casetta della mia amica ha un giardinetto che lei ha riempito di fiori e piante con cura e amore, sul marciapiede di fronte da un cassonetto usciva un odore acre.
    Ma la nostra è un’amicizia da bambine e quando siamo insieme ci isoliamo dal mondo. E poi il suo gelsomino era più forte della puzza.
    So bene che è uno scandalo che Roma sia gestita in modo tanto indegno.
    Fa male al cuore.
    Io raccolgo le.pkastiche in mare e le butto nella spazzatura. Lo faccio, il mio piccolo contributo, assieme a tanti altri. Non basta lo so. Lo faccio lo stesso. Io non vedo il mare come un enorme ammasso di spazzatura. C’è più acqua che plastica.
    Dopo aver meditato, sempre, i miei occhi vedono solo il bello.
    La mia mente è calma e concentrata.
    È un cammino meraviglioso quello che seguiamo insieme con la vostra guida. Merci Antonella e Andrea

Lascia un commento